Orticoltura: che passione salutare!


La vita moderna ha posto un ostacolo concreto tra noi e il mondo naturale e molti stanno iniziando a riconoscere che il legame con la terra è importante per la salute, per la forma, per la felicità e per il benessere generale. 

 

In una trasmissione la CNN Health (1) ha elencato una serie di benefici per la salute associati all'orticoltura che vanno dal combattere lo stress al migliorare la salute mentale, alla sana nutrizione e, naturalmente, al benefico esercizio fisico.

 

Ma i benefici sono anche ecologici, secondo la FAO “l'agricoltura urbana significa produrre cibo in città più verdi. Gli orti urbani forniscono prodotti freschi e consentono di riciclare i rifiuti”.

 

Molte persone riferiscono di ottenere una enorme soddisfazione dall'orto di casa. Sapere esattamente come è stato coltivato il cibo che si mangia può allontanare molte preoccupazioni circa la qualità, la frescheaza e sopratutto la presenza di pesticidi o altre sostanze nocive.

 

Recuperare le varietà tradizionali vuol dire anche far tornare al naso e alla bocca sensazioni perse, ricordi organolettici dell'infanzia che riaffiorano con prepotenza. Significa evitare rischio di perdere la biodiversità, la ricchezza genetica che abbiamo ereditato da milioni di anni di evoluzione e che potrebbe venire cancellata in un paio di generazioni.

 

L'orticoltura è la risposta a molti problemi

  • Si riducono i costi del petrolio e dei trasporti

  • Si sottrae dall'ambiente anidride carbonica

  • Si promuove la biodiversità

  • Si evitano le erosione dei suoli

  • Si ricostituisce la fertilità del suolo

  • Si protegge la qualità delle acque

  • Si evita l'esposizione a prodotti chimici (antiparassitari, diserbanti ecc)

  • Si risparmia sulla spesa alimentare

  • Si acquista in salute

  • Si ha il vantaggio del maggiore valore nutrizionale degli alimenti

  • Si possono mangiare cibi più freschi e più gustosi

  • Si rende più bello il paesaggio

  • Ci si riconnette con la natura

  • E ... si è più felici!

     

 

Dunque, sono veramente numerose le ragioni per cui coltivare l'orto fa bene a tutti. Una è legata al fatto che il nostro corpo ha bisogno di moto perpetuo per funzionare in modo ottimale e, l'orticoltura, è un modo per rimanere attivi nei momenti in cui altrimenti si starebbe seduti.

 

Una buona forma fisica comincia dall'orto: uno studio svedese dell'Università di Uppsala, durato 35 anni e pubblicato sul British Medical Journal, afferma che coltivare un orto o prendersi cura di fiori e piante nei terrazzi o in giardino allunga la vita, soprattutto nelle persone di mezza età che possono cosi svolgere attività fisica.

 

Un'altra ricerca pubblicata nel 2012 (2), (3) ha evidenziato che coloro che si impegnano in attività di orticoltura hanno un indice notevolmente più basso di massa corporea (BMI) rispetto ai non orticoltori grazie ad uno stile di vita attivo che si traduce in una migliore gestione del proprio peso corporeo.

 

E' stato riscontrato, nella citata ricerca, che la comunità maschile e femminile di orticoltori aveva un rischio di sovrappeso o di obesità rispettivamente del 62 per cento e del 46 per cento in meno nei confronti dei loro vicini non orticoltori.

 

I ricercatori hanno anche evidenziato che, quando si svolge attività fisica all'aperto, anche un lavoro duro viene percepito come meno pesante di quello svolto all'interno. Questo apporta notevoli benefici alla salute incoraggiando a lavorare più intensamente di quanto si potrebbe fare altrimenti.

 

In un articolo apparso sul Poughkeepsie Journal May 14, 2014 si osserva che una persona dal peso di 70 kg può bruciare circa 300 calorie in un'ora di lavoro nell'orto a intensità moderata. Attività di maggiore intensità, quali vangare, sarchiare, rivoltare il compost, spietrare, rastrellare le foglie, spandere gli ammendanti, o scavare buche possono far bruciare circa 400 calorie in un'ora.

 

 

L'orticultura urbana

 

Non c'è dubbio che l'orticultura urbana costituisce un passo importante verso la costruzione di un sistema alimentare più sostenibile. Oggi, per la maggior parte delle persone è molto difficile procurarsi alimenti nutrienti di alta qualità. In realtà, incoraggiando tutti a coltivare un orto in proprio o in comunità potrebbe essere un passo decisivo per migliorare il sistema alimentare degradato e ottenere grandi benefici per la salute.

 

Secondo un sondaggio condotto dalla Gardeners 'World Magazine (2), l'80 per cento degli orticultori ha riferito di essere "felice" e soddisfatto della propria vita, Monty Don, presentatore televisivo e scrittore, attribuisce il benessere degli orticoltori alla "ricarica" che ottengono nell'affondare le mani nel terreno e nel trascorrere molto tempo all'aperto immersi nella natura.

 

Questo sembra più che ragionevole se si considerano i benefici per la salute connessi con il contatto con la terra. Secondo quanto descritto nel film documentario “Grounded”, la superficie della Terra è pervasa da energie sottili benefiche per la salute e, tutto quello che si deve fare è toccare il suolo.

 

Camminare a piedi nudi sulla terra trasferisce elettroni liberi dalla superficie terrestre nel nostro corpo e questi si diffondono in tutti i tessuti. Il contatto con la Terra ha dimostrato di alleviare il dolore, di ridurre l'infiammazione, di migliorare il sonno e di migliorare il benessere generale. Molti coltivatori confermano il senso di benessere che provano nel toccare con le mani il terreno oltre, naturalmente, al piacere e alla soddisfazione che deriva dal mangiare il cibo di propria produzione.

 

L'orticultura Terapeutica

L’ortoterapia utilizza l'orticultura come supporto e stimolo per aiutare a raggiungere obiettivi fisici o mentali e come metodo di riabilitazione sociale.

 

Definita come la scienza e l'arte della coltivazione di piante da parte del Virginia Polytechnic Institute e State University, l'orticoltura ha fatto parte della cultura umana per oltre 2.500 anni. Negli ultimi 20 anni, c'è stata la ricerca sugli effetti delle piante sulle emozioni umane. Sia come catalizzatore mentale o come terapia , tutte le interazioni con le piante hanno dimostrato di avere un effetto sul nostro benessere

 

In Italia almeno 1,5 milioni di persone soffrono di depressione mentre il 10% della popolazione italiana, cioè circa 6 milioni di persone, hanno sofferto almeno una volta, nel corso della loro vita, di un episodio depressivo.

Secondo le previsioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, nell'anno 2020 la depressione sarà la seconda causa di malattia, dopo le malattie cardiovascolari, in tutto il mondo, Italia compresa.

 

Tali statistiche sono una forte indicazione che quello che si sta facendo semplicemente non funziona e che, invece, i farmaci contribuiscono ad aggravare altri gravi problemi di salute. Fortunatamente, ci sono modi più sicuri e più efficaci per affrontare la depressione, a partire da qualcosa di semplice come il trascorrere più tempo all'aperto. Per approfondimenti sulla depressione vedi: http://www.nutrizionenaturale.org/depressione/

 

Stare all'aperto e in mezzo alla natura rilassa e rasserena, contribuisce ad aumentare la capacità di sopportare il dolore, rallenta il battito cardiaco, regolarizza la frequenza respiratoria, aiuta a prevenire l'osteoporosi, migliora il tono psicofisico e abbassa la pressione sanguigna negli ipertesi.

 

Assistere alla crescita degli esseri viventi di cui ci si prende cura migliora l'autostima e accresce la fiducia nelle proprie capacità.

 

Il giardinaggio e l’orticoltura sono sempre più consigliati da psicologi e medici ai pazienti che soffrono di stress. Lo stress è spesso sottovalutato ma è uno dei drammi della nostra società. Una popolazione stressata è più soggetta a malattie perché lo stress abbassa le difese immunitarie. Inoltre i soggetti stressati incorrono più spesso in fame nervosa, aumento di peso, dipendenze. Meglio dunque scegliere un’attività antistress che piaccia davvero e riesca a fungere da valvola di sfogo per le emozioni negative (Psychology Today).

 

Orto convenzionale o orto bio

Considerando che in un orto coltivato convenzionalmente si può fare uso di fertilizzanti chimici e insetticidi potenzialmente tossici per proteggere il raccolto, un orticultore biologico rinuncia ad utilizzare i prodotti chimici, fertilizza il terreno con prodotti naturali e non fa uso di pesticidi nella lotta contro gli insetti. Lo stesso vale per il controllo delle erbe infestanti.

 

Mentre un orticoltore tradizionale, può applicare diserbanti di sintesi per controllare le erbe infestanti, un orticultore biologico, proprio come un agricoltore biologico, userà la rotazione delle colture, la lavorazione del terreno, il diserbo manuale e le colture di copertura pacciamanti per il controllo delle erbe spontanee.

 

L'Environmental Protection Agency (EPA) considera che il 60 per cento degli erbicidi, il 90 per cento dei fungicidi e il 30 per cento degli insetticidi sono potenzialmente cancerogeni. Alcuni pesticidi comunemente utilizzati sono anche notoriamente pericolosi e sono  stati associati a possibili effetti nocivi sulla salute come:

  • La neurotossicità

  • Lo sconvolgimento del sistema endocrino

  • La cancerogenesi
  • La soppressione del sistema immunitario

  • L'infertilità maschile e la ridotta funzione riproduttiva (5)

  • Gli aborti (6)

Mangiando biologico ed evitando di alimentarsi con frutta e verdura contaminati, si protegge non solo la salute a lungo termine riducendo il carico di sostanze chimiche nocive in generale nel nostro corpo, ma si assumono anche molti più nutrienti con la stessa quantità di cibo.

 

In media, i prodotti convenzionali hanno solo l'83 per cento delle sostanze nutritive rispetto ai prodotti biologici. Diversi lavori di ricerca hanno riscontrato, negli alimenti ottenuti da coltivazioni biologiche, livelli significativamente più elevati di nutrienti come la vitamina C, il ferro, il magnesio il fosforo e, significativamente, meno nitrati (tossine). 

 

Un contenuto in nutrienti più elevato significa naturalmente maggiori benefici per la salute. Uno studio del 2003 pubblicato nel Journal Agricultural Food Chemistry February 26, 2003;51(5):1237-41 ha concluso che gli alimenti biologici sono migliori per la lotta contro il cancro. Nel 2005, i ricercatori hanno scoperto che, rispetto ai ratti che avevano mangiato le diete tradizionali, i ratti alimentati biologicamente hanno riportato una serie di benefici per la salute.

 

La diffusione degli orti famigliari e comunitari

Sarà l'effetto pubblicitario diffuso in tutto il mondo dalla scelta di Michelle Obama di coltivare l'orto alla Casa bianca ma gli orti urbani sono diventati quasi una moda in ogni paese.

 

Anche in Italia da Milano a Roma a Bologna si trovano, nelle forme più diverse, coltivazioni di ortaggi sui balconi, nei giardini di casa o nei terreni abbandonati che i comuni assegnano ad associazioni locali. La passione per l'orto è dilagante. Secondo la Confederazione italiana agricoltori sono circa nove milioni di italiani a coltivare l'orto (+ 9 per cento rispetto al 2012).

 

L’orto urbano svolge, pertanto, un ruolo multifunzionale come polo di aggregazione dei cittadini di un’area, didattico in quanto pone l’attenzione sull’importanza di alimentarsi con i prodotti stagionali del territorio, ambientale perchè contribuisce a ricostituire il verde urbano

 

È possibile utilizzare praticamente ogni metro quadrato dello spazio disponibile per coltivare ortaggi. I cesti appesi sono ideali per una vasta gamma di colture, come fragole, verdure a foglia verde, fagiolini, germogli di piselli, pomodori, e una varietà di erbe. Invece dei fiori, le fioriere possono contenere erbe, verdure, ravanelli, scalogno, fagioli, fragole, bietole o peperoncini, per esempio.

 

Basta iniziare in piccolo e, come si ottiene un risultato soddisfacente con un tipo di erba, radice o pianta, si può aggiungere un altro contenitore di qualche cosa d'altro. Una bella porzione dei nostri pasti quotidiani potrebbero provenire direttamente dal nostro giardino commestibile.

 

Se proprio non abbiamo lo spazio, il tempo o la voglia, possiamo sempre produrre i benefici germogli facendo germinare i semi (vedi: www.nutrizionenaturale.org/semi-germogliati-un-super-alimento) che sono meno impegnativi.

 

Recuperare le varietà tradizionali vuol dire far tornare al naso e alla bocca sensazioni perse, ricordi organolettici dell'infanzia che riaffiorano con potenza con la consapevolezza del rischio di perdere la diversità, la ricchezza genetica che abbiamo ereditato da milioni di anni di evoluzione e che potrebbe venire cancellata in un paio di generazioni,

 

Back to Eden (Il ritorno all'Eden)

Il documentario “Back to Eden  illustra un semplice metodo di giardinaggio biologico che può trasformare non solo il nostro giardino personale, ma può anche essere parte della soluzione di problemi alimentari su scala globale.

 

Lungi dall'essere sostenibile, il nostro sistema agricolo convenzionale praticato su vasta scala con metodi di coltivazione moderni chimico-dipendenti, esaurisce le sostanze nutritive del terreno, distrugge la microflora del suolo, porta alla desertificazione dove nulla crescerà e satura i campi coltivati con pesticidi tossici, erbicidi, fertilizzanti che poi migrano nelle acque sotterranee, fiumi, laghi e oceani.

 

Quello che non riusciamo a capire è che la nostra salute dipende in ultima analisi dalla salute del suolo, è il terreno che permette al cibo, alle verdure e alla frutta, di accumulare i nutrienti. Quando i terreni sono esauriti, i prodotti coltivati crescono carenti in minerali e in fitonutrienti. 

 

Purtroppo è proprio questo, oggi, lo stato di gran parte dei terreni della Terra. Chiaramente, la risposta per correggere i terreni impoveriti non è quella di fare ricorso ai fertilizzanti chimici. L'ingrediente "magico" che mantiene e massimizza la salute del suolo è in realtà il complesso dei microrganismi che vivono nel terreno, si tratta di batteri, funghi e protozoi.

 

Lungi dall'essere piaghe da evitare, i microrganismi sono una necessità essenziale per la crescita ottimale delle piante. Oggi si sa che la cooperazione tra questi microrganismi, la biomassa del suolo e le radici delle piante, chiamate rizosfera, è necessaria per consentire alla pianta l'assorbimento delle sostanze nutritive dal terreno in cui è coltivata.

 

Come ben espresso dal documentario Back to Eden, la natura è autosufficiente. Se lasciato solo, il terreno si copre di foglie e materiali organici che poi si trasformano in compost che fertilizza il suolo. Questo strato di materiale organico protegge anche il terreno e lo aiuta a trattenere l'umidità.

 

Imitando la natura e semplicemente ricoprendo il suo orto con trucioli di legno, Paul Gautschi non ha avuto bisogno di acqua per nessun tipo di pianta, neanche in estate. Ed il suo orto ha avuto una buona resa di, frutti succosi, bacche e verdure di ottimo formato.

 

L'apporto ai terreni di concimi sotto forma di sali minerali, uccide i microrganismi del terreno impoverendolo di conseguenza. L'aggiunta di un buon compost invece arricchisce la vitalità del terreno favorendo l'assimilazione dei nutrienti presenti nel suolo da parte delle piante.

 

Se vi è carenza di azoto nel nterreno, facilmente si può integrare con l'impiego, in consociazione o in rotazione, di leguminose.

 

Questo documentario mi ha davvero ispirato e mi ha fatto capire quanto sia importante riportare il terreno alla fertilità ottimale e alla ricchezza in humus utilizzando solo residui vegetali. Vengono così ripristinati i microrganismi vitali nel suolo come mezzo fondamentale per ottenere piante sane e produttive.

 

Il nostro orto di famiglia

Abbiamo iniziato anche noi, all'inizio di quest'anno, una piccola versione di orto sinergico in permacultura come potete vedere dalle foto. Sono 6 pedane (aiuole sollevate) da mt 7,00 x 1,20 e una spirale con il diametro di una dozzina di metri. Ha richiesto molto lavoro all'inizio ma in seguito, è risultato meno impegnativo poiché non si lavora più il terreno, non si concima e, anche le erbe spontanee crescono meno e sono più facili da sradicare.

 

Abbiamo impiegato solo del legno ricavato dagli alberi presenti nel terreno abbandonato da molti anni, delle sterpaglie e degli sfalci di erba. I risultati al momento sono più che buoni e la risposta è stata generosa e ben superiore a quanto ci aspettavamo.

 

Insalate, coste, cipolle, aglio, zucchine, cetrioli, zucche, pomodori, fragole, finocchi, cavoli, peperoni fagiolini e cavolfiori sono cresciuti sani con una produzione straordinariamente abbondante. Ne hanno beneficiato anche alcuni vicini che hanno potuto gustare i sapori straordinari degli ortaggi freschi coltivati senza concimi o altri prodotti chimici.

 

Speriamo che la generosa produzione non sia dovuta solo alla stagione molto piovosa che, comunque, ha aiutato.

 

Dopo l'esperienza del primo anno possiamo dire di essere molto soddisfati e possiamo confermare di aver goduto, oltre della gustosa e abbondante produzione: 

  • di ottimi benefici sulla salute psicofisica. Evidentemente la piacevole anche se faticosa attività fisica, l'aria pura, il sole e molto altro sono stati provvidenziali

  • di una serenità impagabile e di un sonno regolarissimo

  • di tanta energia

  • di una grande soddisfazione intima

  • di sapori che avevamo perso

  • di ortaggi sani e ricchi in sostanze vitali

  • dell'opportunità di conoscere meglio i vicini e coltivare rapporti molto cordiali

  • della possibilità di ampliare il dialogo in famiglia e con gli amici

  • di conoscere meglio la perfezione della natura e rafforzare la nostra spiritualità

  • e si potrebbe continuare

In futuro contiamo di pubblicare un post sulle nostre esperienze in dettaglio (positive e negative) di coltivazione in permacoltura e in modo sinergico.

 

Considerazioni finali

 

Innanzitutto non bisogna mai dedicarsi alle attività orticole se le si considera un obbligo, un lavoro o un dovere. Bisogna cercare di essere realisti sull’effettivo tempo a disposizione e sulla voglia di dedicarsi all’orto o al giardino.

 

E' meglio non piantare ampie superfici di terreno se non si dispone del tempo per prendersene cura altrimenti i lavori nell’orto diventeranno l’ennesimo fattore di stress. Meglio iniziare gradualmente, curando pochi ortaggi e piante e osservare come va.

 

Nell’orto non bisogna mai andare di corsa bensì rallentare e riconciliarsi con la natura, lasciare che i raggi del sole riscaldino la pelle, assaporare la carezza del vento sul viso, effettuare ogni operazione lentamente e con amore.

 

Far crescere la vita è emozionante ed è bene protrarre queste sensazioni, godersi ogni singola fase e avere pazienza senza pretendere risultati immediati dai nostri sforzi.

Proteggere e custodire la biodiversità è un’attività preziosa e confortante.

 

Il cellulare, i tablet e qualsiasi dispositivo multitasking che ci distrae vanno lasciati a casa. Ci si deve concentrare su questa esperienza positiva, su quello che sta accadendo qui e ora per svuotare completamente la mente da qualsiasi altro pensiero fonte di stress.

 

Respiriamo, meditiamo e dedichiamoci al giardinaggio come si trattasse di un momento di raccoglimento e di preghiera. Ci sono delle azioni ripetive da compiere quando si coltiva un orto che favoriscono un piacevole stato di alienazione e abbandono di tutte le preoccupazioni.

 

Siamo creativi. L’orto deve riflettere i nostri colori, la nostra personalità, i nostri gusti. Coltiviamo quello che ci piace e sbizzarriamoci con le disposizioni. Il giardino è il quadro e le piante possono diventare la nostra tavolozza di colori per realizzare una piccola opera d’arte vivente. La bellezza è il miglior antistress naturale che esista.

 

 

 

 

Fonti e Referenze:

 

(1) CNN Health July 8, 2011

(2) American Journal of Public Health July 23, 2012 [Epub ahead of print]

(3) Medical News Today April 22, 2013

(4) Huffington Post February 4, 2014

(5) The Lancet August 7,1999;354:484-485

 

(6) Occupational and Environmental Medicine (1997;54:511-518)