Le Malattie Mentali


In Europa, i problemi di salute mentale rappresentano circa il 20% del totale delle malattie e addirittura una persona su quattro nell’arco della propria vita ha avuto almeno un episodio di disturbo mentale. Di fatto le malattie mentali sono più frequenti di altre patologie come il cancro, il diabete e le malattie cardiache.

 

Dei dieci Paesi con i più alti tassi di suicidio nel mondo, nove si trovano in Europa. Secondo un recente studio pubblicato su “ The Lancet”, i disturbi e l'abuso di sostanze, in combinazione sono state la principale causa di malattie non mortali in tutto il mondo nel 2010.

 

Sono circa 450 milioni le persone che in tutto il mondo soffrono di disturbi neurologici, mentali e comportamentali. Persone che sono spesso soggette a isolamento sociale, bassa qualità della vita e alta mortalità. I disturbi mentali, che comprendono schizofrenia, depressione, disturbi d’ansia, anoressia e bulimia nervose, disturbi da abuso di sostanze e di alcool e disturbi ossessivi, costituiscono un importante problema di sanità pubblica

 

Nonostante questi dati, molto spesso i servizi sanitari che vengono offerti non rispondono sempre alle necessità e alle esigenze dei pazienti: il gap tra il tipo di cure di cui i malati avrebbero bisogno e quello che invece ricevono è ancora molto ampio. Per esempio, la metà di coloro che soffrono di depressione non viene mai curata e, più in generale, anche in Paesi dotati di un sistema sanitario sviluppato, il 44-70% di coloro che soffrono di malattie mentali non è sottoposto ad alcuna terapia. In un quarto degli stati europei non sono neanche disponibili i servizi di assistenza e in alcuni paesi oltre il 50% dei pazienti viene ospitato in strutture troppo grandi e inadeguate.

 

La malattia mentale è una patologia o condizione che influenza il modo in cui una persona pensa, sente, si comporta o si relaziona con gli altri e con l'ambiente circostante. Anche se i sintomi possono variare da lievi a gravi e sono diversi a seconda del tipo di malattia, una persona con una patologia mentale non trattata spesso non è in grado di far fronte alle esigenze quotidiane e alla normale routine della vita.

 

Anche se le cause esatte della maggior parte delle malattie mentali non sono ancora note, le ricerche stanno chiarendo che, molte di queste condizioni, sono causate da una combinazione di fattori genetici, biologici, psicologici, ambientali e non da una personale debolezza o un difetto di carattere e che, il recupero da una malattia mentale, non è semplicemente una questione di volontà e di auto-disciplina.

 

Le malattie mentali non discriminano, possono colpire persone di qualsiasi età, reddito o livello di istruzione, e background culturale. Anche se la malattia mentale colpisce maschi e femmine, determinate condizioni - come i disturbi alimentari - tendono a manifestarsi più spesso nelle femmine, mentre altri disturbi - come il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) colpiscono di più i bambini.

 

Sono quattro le diverse condizioni mentali che una persona può incontrare nel corso della vita:

  • benessere mentale: è la condizione in cui si vive quando esiste un buon livello di soddisfazione dei bisogni insieme a una soddisfacente qualità della vita: equilibrio, serenità, tranquillità, accettazione del proprio stato individuale e sociale, ma allo stesso tempo curiosità e spirito di iniziativa. Certamente non è uno stato che si raggiunge una volta per tutte ed è per tutti uguale: nelle alterne situazioni dell'esistenza, il benessere mentale è l'obiettivo verso cui l'individuo tende costantemente 

  • disagio mentale: è la condizione in cui si vive quando si avverte uno stato di sofferenza, connesso a difficoltà di varia natura (negli affetti, nel lavoro ecc.), che comunque si presentano nella vita. Tensione, frustrazione, aggressività o tristezza caratterizzano questa condizione, senza tuttavia che si instauri alcun sintomo specifico. È bene tenere presente che, insieme alla condizione di benessere, una quota di disagio è parte integrante di ogni esistenza;

  • disturbo o malattia mentale: è la condizione in cui il soggetto vive quando non trova risoluzione alla sofferenza in cui lo pone la condizione di disagio, ovvero quando essa raggiunge livelli di intensità molto elevati. Si passa dal disagio al disturbo quando alla sofferenza prolungata o intensa si accompagnano alterazioni mentali o dei comportamenti. La sofferenza si "clinicizza", cioè insorgono sintomi psichiatrici specifici: deliri, allucinazioni, ossessioni ecc. Sebbene la condizione di disturbo mentale non rientri nella vita normale, tutti, in situazioni particolari, possiamo incorrere in tale condizione. Il disturbo può essere temporaneo se curato efficacemente e in maniera tempestiva;

  • disturbo mentale stabilizzato: la condizione in cui il soggetto vive quando il disturbo si cronicizza: dunque, perdurano nel tempo non solo le alterazioni mentali o del comportamento, ma anche la situazione che le ha determinate. Molto spesso il disturbo si stabilizza per non essere stato curato o per essere stato curato in modo sbagliato.

Ciascuno di noi transita continuamente tra la prima e la seconda condizione, dal benessere al disagio e viceversa; qualcuno può trovarsi nella terza condizione, essere cioè soggetto a specifici disagi. Qualcuno può, infine, stabilizzarsi su un certo disturbo, ponendosi in una condizione di difficile reversibilità.

 

Le cause conosciute delle malattie mentali

  • Eredità (genetica): Molte malattie mentali si verificano in famiglia, per cui si pensa che possano essere trasmesse dai genitori ai figli attraverso i geni. I geni contengono le istruzioni per il funzionamento di ogni cellula del corpo e sono responsabili del modo di guardare, di agire, di pensare, ecc, tuttavia, il solo motivo per cui la madre o il padre possono avere contratto una malattia mentale non significa che che necessariamente un figlio debba andare incontro alla stessa patologia. Gli esperti ritengono che molte condizioni mentali sono legate a problemi in più geni, non uno solo come per molte altre malattie ed è il motivo per cui una persona eredita una predisposizione ad un disturbo mentale ma non necessariamente a sviluppare la condizione. Il disturbo si verifica dalla interazione di questi geni e di altri fattori - come traumi psicologici e fattori di stress ambientali - che possono influenzare o scatenare la malattia in una persona che ha ereditato una predisposizione.

  • Alcune malattie mentali sono state collegate a un equilibrio anormale di sostanze chimiche del cervello chiamate neurotrasmettitori. I neurotrasmettitori aiutano le cellule nervose del cervello a comunicare tra loro. Se queste sostanze chimiche non sono in equilibrio o non funzionano correttamente, i messaggi non possono giungere al cervello regolarmente e originano i sintomi della malattia mentale. Inoltre, difetti o lesioni ad alcune aree del cervello sono stati collegati a condizioni mentali patologiche.

  • Trauma psicologico: le malattie mentali possono essere innescate da un trauma psicologico subito da piccoli, come un grave episodio emotivo, fisico o di abuso sessuale, una significativa perdita luttuosa precoce, come la perdita di un genitore o di abbandono.

  • Fattori di stress: alcuni fattori di stress come una morte o un divorzio, una vita familiare difficile, un cambiamento di lavoro, di  scuola  o  l'abuso di sostanze possono innescare un disturbo in una persona potenzialmente a rischio. (vedi: http://www.nutrizionenaturale.org/lo-stress/).

  • La dieta moderna "occidentale" per diversi aspetti può aumentare il rischio di malattie mentali quando comprende:

  1. Gli alimenti geneticamente modificati che possono alterare in modo significativo la flora intestinale promuovendo, in tal modo, gli agenti patogeni e decimando i microrganismi benefici necessari per una ottimale salute mentale e fisica (vedi:  http://www.nutrizionenaturale.org/coltivazioni-o-g-m/).

  2. Il glifosato, è l'erbicida più usato sulle coltivazioni che ha dimostrato di causare sia carenze nutrizionali, in particolare minerali (fondamentali per la funzione cerebrale), sia tossicità sistemica. Secondo i ricercatori, il glifosato è forse il fattore più importante nello sviluppo di molteplici malattie e condizioni croniche, e questo include i disturbi di salute mentale come la depressione. Dr. Don Huber ritiene che sia molto più tossico del DDT (vedi: http://www.nutrizionenaturale.org/diserbo-chimico/).
  3. Un alto contenuto di fruttosio che alimenta gli agenti patogeni dell'intestino, permettendo loro di prevalere sui batteri benefici. Inoltre, lo zucchero sopprime l'attività di un ormone della crescita chiave nel cervello chiamato BDNF. I livelli di BDNF sono criticamente bassi sia nella depressione che nella schizofrenia. Il consumo di zucchero innesca anche una cascata di reazioni chimiche nel corpo che promuovono l'infiammazione cronica. A lungo termine, l'infiammazione interrompe il normale funzionamento del sistema immunitario danneggiando il cervello. Ultimo ma non meno importante, lo zucchero (soprattutto il fruttosio) e i cereali contribuiscono alla insulino-resistenza e alla leptino-resistenza che hanno anche un ruolo significativo nella salute mentale http://www.nutrizionenaturale.org/zucchero-killer-silenzioso/).

  4. Gli ingredienti alimentari artificiali, i dolcificanti artificiali come l'aspartame in particolare, possono devastare la funzione del cervello. Sia gli attacchi di panico che la depressione sono infatti noti effetti collaterali potenziali conseguenti al consumo di aspartame.

Come vengono trattate le malattie mentali?

Una malattia mentale, come molte malattie croniche, richiede un trattamento. Fortunatamente, sono stati compiuti molti progressi negli ultimi due decenni e oggi possono essere efficacemente trattate con una o una combinazione delle seguenti terapie:

  • Farmaci

  • Psicoterapia.

  • Terapia di gruppo.

  • Trattamento ospedaliero parziale.

  • Terapie specifiche, come la terapia cognitivo-comportamentale e modificazione del comportamento.

Altri trattamenti disponibili includono:

  • Terapie alternative, come la terapia d'acqua, massaggi e biofeedback.

  • Terapie creative, come arte terapia, musicoterapia, o terapia del gioco.

  • Ipnoterapia.

  • Terapia elettroconvulsiva (ECT).

  • Stimolazione del nervo vago(VNS).

  • Stimolazione Magnetica Transcranica (TMS) che è una terapia più recente.

Quanto sono efficaci e sicuri i farmaci?

Senza voler incoraggiare l'abbandono indiscriminato dell'uso dei farmaci, sopratutto nei casi gravi, ci dobbiamo comunque porre alcuni interrogativi: 

  • Tutte le proprietà dichiarate si  basano su vera scienza medica?

  • Le diagnosi sono sempre affidabili?

  • Ci sono degli effetti collaterali?

Probabilmente abbiamo tutti sentito dire che la depressione è causata da livelli troppo bassi di serotonina nel cervello e che gli antidepressivi sono progettati per correggerli. Allo stesso modo, per la schizofrenia si dice che la stessa sia correlata a livelli troppo alti di dopamina e che specifici psicofarmaci aiutino ad abbassarla. In realtà non si tratta di affermazioni scientifiche.

La psichiatria continua a non capire che cosa effettivamente provoca il disagio psicologico e, la teoria di base che il comportamento indesiderato e la depressione siano dovuti ad uno squilibrio di serotonina e dopamina nel cervello non è stata mai scientificamente dimostrata.

Diversi studi hanno evidenziato che gli psicofarmaci potenzialmente hanno effetti collaterali cardiaci letali:

  • Una revisione della letteratura degli studi del periodo 2000-2007, pubblicai su Expert Opinion on Drug Safety, nel 2008,(1) ha rilevato che "Gli anti-psicotici possono aumentare il rischio cardiaco, pure a basse dosi, come anche gli antidepressivi a dosi elevate o nel caso di combinazioni con altri farmaci. "

  • Uno studio pubblicato nel gennaio 2009 nel New England Journal of Medicine (2)  ha trovato che i farmaci anti-psicotici raddoppiano il rischio di morte improvvisa per evento cardiaco letale. 

  • Un altro studio pubblicato sul Journal of American College of Cardiology (3) ha similmente confermato che gli anti-depressivi aumentano il tasso di morte cardiaca improvvisa.

Una recensione del New York Times  di  Marcia Angell, ex redattore capo del New England Journal of Medicine spiega: "E 'ben inteso che i farmaci psicoattivi disturbano la funzione dei neurotrasmettitori anche se non sono la causa primaria della malattia. Whitaker descrive una serie di effetti. Quando, per esempio, un antidepressivo SSRI come Celexa, aumenta i livelli di serotonina nelle sinapsi, stimola cambiamenti compensativi attraverso un processo chiamato feedback negativo.

 

In risposta agli elevati livelli di serotonina, i neuroni che la secernono (neuroni presinaptici) ne rilasciano meno, e i neuroni post-sinaptici diventano insensibili alla stessa. In effetti, il cervello cerca di vanificare l'azione del farmaco.  Dopo diverse settimane di farmaci psicoattivi, gli sforzi di compensazione del cervello cominciano a fallire, e gli effetti collaterali emergono. Ad esempio, gli SSRI possono provocare episodi di mania a causa dell'eccesso di serotonina. Gli anti-psicotici causano effetti collaterali che assomigliano al morbo di Parkinson, per via della diminuzione di dopamina che risulta bassa nella malattia di Parkinson. 

 

Quando emergono gli effetti collaterali, questi sono spesso trattati con altri farmaci, e molti pazienti finiscono per assumere un cocktail di psicofarmaci prescritti a seguito delle diagnosi.

Gli episodi di mania causati dagli antidepressivi possono portare a una diagnosi di "disturbo bipolare", che viene trattato con uno "stabilizzatore dell'umore", come il Depokote (anticonvulsivante) che si somma a uno dei nuovi farmaci antipsicotici... e così via. "

 

Quali sono le prospettive per le persone con malattie mentali?

Quando diagnosticate precocemente e trattate adeguatamente, molte persone riescono a recuperare completamente dalla loro malattia mentale o sono in grado di controllare con successo i loro sintomi.

 

Anche se alcuni inevitabilmente possono diventare disabili a causa di una malattia mentale cronica grave, molti altri sono in grado di vivere una vita piena e produttiva. In realtà, ben 8 persone su 10 affette da una malattia mentale possono effettivamente tornare alle loro normali attività se ricevono una cura adeguata.

 

Fattori chiave per migliorare e ottimizzare la salute mentale

 

Molto semplicemente, se non si riesce ad affrontare alla radice il problema si rischia di rimanere legati, per lungo tempo a farmaci potenzialmente tossici, come gli antidepressivi. La dieta gioca un ruolo enorme nella salute mentale, quindi non bisogna ignorare l'impatto che può avere. Qui ci sono sei ulteriori strategie che possono aiutare ulteriormente: 

Esercizio Fisico - Se si soffre di depressione, o anche se ci si sente giù di volta in volta, l'esercizio fisico è un must. La ricerca è estremamente positiva in questo settore, e gli studi confermano che l'esercizio fisico è almeno altrettanto efficace come gli antidepressivi per aiutare le persone che sono depresse. Uno dei modi principali di azione è l'aumento del livello di endorfine, gli  ormoni

L'esercizio fisico (vedi: http://www.nutrizionenaturale.org/l-esercizio-fisico/)

Una dieta sana - Un fattore che non può essere trascurato è la dieta. Gli alimenti hanno un forte impatto sull'umore e sulla capacità di vivere felici. Evitare lo zucchero e cereali aiuterà a normalizzare i livelli di insulina e leptina.

Ottimizzare la salute dell'intestino - I cibi fermentati, come le verdure fermentate sono importanti anche per la salute mentale, in quanto sono la chiave per ottimizzare la salute dell'intestino. Molti non riescono a rendersi conto che l'intestino è letteralmente il secondo cervello, e può influenzare in modo significativo la mente, l'umore e il comportamento. L'intestino in realtà produce più serotonina per migliorare l'umore dell'intestino. Integrare la dieta con grassi di elevata qualità omega-3, può essere il nutriente più importante per combattere la depressione.

Esposizione al sole - Fare in modo di stare alla luce solare per un tempo sufficiente al fine di raggiungere livelli di vitamina D che, oltre ad essere salutare, è anche un fattore fondamentale nel trattamento della depressione. Un precedente studio ha trovato che le persone con i più bassi livelli di vitamina D sono stati 11 volte più inclini alla depressione rispetto a coloro con livelli normali. La carenza di vitamina D è in realtà più la norma che l'eccezione, ed è stata collegata a disturbi sia psichiatrici che neurologici (vedi: http://www.nutrizionenaturale.org/la-vitamina-d/ e http://www.nutrizionenaturale.org/il-sole-fa-bene/).

 

La depressione è una condizione molto grave, ma non è una "malattia". Piuttosto, è un segno che il nostro corpo e la nostra vita non sono in armonia. Questo è così importante da ricordare, perché non appena si inizia a vedere la depressione come una "malattia", si pensa di aver bisogno dei  farmaci per risolvere il problema. In realtà, tutto quello che dobbiamo fare è di ristabilire nuovamente l'equilibrio nella nostra vita. Questo è uno dei principali modi per affrontare lo stress.

 

La meditazione o lo yoga possono aiutare. A volte tutto quello che si deve fare è uscire fuori per una passeggiata. Oltre a questo, ci si può anche aiutare per  risolvere i problemi emotivi con l'Emotional Freedom Technique (EFT) (vedere: http://www.nutrizionenaturale.org/lo-stress/). 

 

Quando vi è uno stato di depressione o stress grave, è bene consultarsi con un medico professionista della salute mentale, che sia anche un praticante di EFT. 

 

Fonti e referenze:

 

1. Expert Opinion on Drug Safety, marzo 2008; 7 (2): 181-194

3. Journal of American College of Cardiology, marzo 2009; 53 (11): 950-8