Chetosi nutrizionale


(Pubblicato il 28 marzo 2017)

Il termine “andare in chetosi” significa avere un deficit di zuccheri nel sangue che porta ad utilizzare le riserve di grasso immagazzinate nel corpo, unica e sola fonte di energia disponibile.

 

La chetosi è un processo metabolico normale, qualcosa che il corpo attua per continuare a funzionare quando non ha a disposizione abbastanza carboidrati. In questo caso utilizza i grassi per il proprio fabbisogno energetico producendo i chetoni. Si tratta di molecole di natura lipidica sintetizzate dal fegato.

 

Con una dieta equilibrata, il corpo controlla la quantità di grassi che brucia e, normalmente, non fa ricorso ai chetoni. Ma, quando si riducono i carboidrati, il corpo passa alla chetosi per soddisfare il proprio fabbisogno energetico. Può anche accadere dopo una lunga sessione di esercizi fisici e durante la gravidanza. Per le persone che soffrono di diabete, la chetosi è un segnale che non viene dosata insulina a sufficienza.

 

La chetosi è una strategia utilizzata in alcune diete per la riduzione il peso corporeo ma su questo argomento è in atto un acceso dibattito.

 

Secondo alcune fonti mediche la dieta a basso contenuto in carboidrati non è una buona soluzione neppure se di breve durata. Quando alcuni medici sostengono che la chetosi è una condizione che determina un pericolo di vita, si riferiscono alla chetoacidosi diabetica che si verifica nei diabetici di tipo 1 e in alcuni diabetici di tipo 2 insulino dipendenti in uno stadio avanzato. Ma si tratta di una condizione ben diversa dalla chetosi nutrizionale.

 

Recenti ricerche tuttavia confermano che le diete chetogeniche potrebbero contribuire a ridurre il rischio di molte malattie. Alcune diete propongono erroneamente la sostituzione dei carboidrati con  proteine. In realtà, la dieta chetogenica deve essere moderata in proteine perché con l'eccesso diventa anti-chetogenica.

 

In poche parole, il problema di fondo è la disfunzione metabolica che si sviluppa come risultato di un eccessivo consumo di carboidrati netti (carboidrati totali meno fibra) e/o proteine. Gli zuccheri presenti negli alimenti trasformati e nei cereali sono i principali colpevoli di tali disfunzioni. Oggi, purtroppo, le abitudini alimentari  si basano sempre più su alimenti di questo tipo.

 

Una volta sviluppata la resistenza all'insulina e alla leptina, si innescano a cascata dei processi biochimici che non solo portano all'aumento di peso, ma producono anche infiammazione e danni cellulari.

 

Quindi, i protocolli di trattamento per la riduzione del peso e/o per problemi di salute cronici, sono gli stessi. Questa è una buona notizia in quanto semplifica notevolmente l'approccio per migliorare la propria salute. Non occorre far ricorso a diverse strategie per affrontare i due tipi di problemi.

 

In breve, con l'ottimizzazione del metabolismo e della funzione mitocondriale, si inizia un percorso verso una migliore salute.  Ma come si fa a correggere gli squilibri metabolici? Si tratta in realtà di scegliere una dieta appropriata. Anche gli orari in cui si consumano i pasti possono svolgere un ruolo importante.

  

La chetosi nutrizionale può essere la chiave per una salute ottimale

Il mangiare dei cibi ad alto contenuto in grassi salutari, basso contenuto in carboidrati e moderate quantità di proteine, consente di entrare nello stato conosciuto come chetosi nutrizionale: uno stato in cui il corpo brucia i grassi come combustibile primario, piuttosto che glucosio (zucchero). Sempre più ricerche confermano che la chetosi nutrizionale è la risposta a una lunga serie di problemi di salute, a cominciare dall'obesità.

 

Infatti, emergenti evidenze scientifiche confermano che una dieta ad alto contenuto in grassi, basso contenuto in carboidrati netti e moderato contenuto in proteine (in altre parole, una dieta che porta alla chetosi nutrizionale) è un regime alimentare ideale per la maggior parte delle persone.

 

In realtà, gli atleti di resistenza stanno abbandonando le strategie convenzionali ad alto contenuto in carboidrati e adottano sempre più questo questo tipo di nutrizione perché aumenta la loro resistenza fisica.

 

Oltre all'insulino-resistenza e al diabete di tipo 2, vi è una serie di applicazioni della chetosi nutrizionale, tra le quali il trattamento per le convulsioni, soprattutto nei bambini che non rispondono ai farmaci e nelle patologie neurologiche.  Mostra grandi promesse anche nella lotta contro l'Alzheimer, il morbo di Parkinson e il cancro.

 

Altri benefici, a seguito del passaggio dalla combustione degli zuccheri a quella dei grassi, includono un drastico calo del desiderio di cibo. La riduzione del peso corporeo è legato ad una maggiore longevità.

 

I ricercatori hanno identificato una dozzina di geni associati con la longevità e, secondo Jeff Volek, Ph.D., (dietista e professore presso il Dipartimento di Scienze Umane della Ohio State University che ha svolto un enorme lavoro nel campo delle diete ad alto contenuto in grassi e a basso contenuto in carboidrati e autore di diversi libri su questo argomento), la funzione primaria di uno di questi geni è quella di impedire la degradazione degli amminoacidi a catena ramificata (BCAA) come la leucina.

 

Prevenire questo tipo di degradazione può aiutare a preservare la massa muscolare. (1) I BCAA hanno anche altri vantaggi: in un certo numero di studi che hanno coinvolto modelli animali di media età, l'aggiunta di BCAA ha determinato un aumento della massa muscolare e la biogenesi mitocondriale cardiaca (la creazione di nuovi mitocondri), migliorando sia lo stato di salute che la longevità dei soggetti coinvolti nello studio.

 

È interessante notare che i BCAA sono molto simili nella struttura ai chetoni e questi ultimi vengono preferenzialmente metabolizzati per cui consentono di mantenere livelli più alti di BCAA in circolazione favorendo così la conservazione della massa muscolare e la longevità.

 

Chetoni - Un combustibile sano e pulito

La ragione principale per cui così tante persone oggi sono in sovrappeso e/o in cattive condizioni di salute è che la dieta occidentale è sovraccarica di carboidrati semplici usati come combustibile primario il quale, a sua volta, inibisce la capacità del corpo di accedere ai grassi accumulati nel corpo e di bruciarli.

 

I grassi di alta qualità, sono un combustibile di gran lunga preferibile in quanto vengono utilizzati in modo molto più efficiente rispetto ai carboidrati. Quando si bruciano i grassi come combustibile primario, il quoziente respiratorio (la quantità di ossigeno necessario) si abbassa, (2) un segno che il metabolismo è più efficiente.

 

Come entrare in chetosi nutrizionale

Il modo più efficace per addestrare il corpo a usare il grasso come carburante è quello di rimuovere la maggior parte degli zuccheri e degli amidi dalla dieta, e questo è vero per tutti, per un atleta di alto livello o per un diabetico sedentario.

 

Occorre sostituire i carboidrati con i grassi salutari.

 

Un apporto dietetico di circa 50 grammi o meno al giorno di carboidrati netti, mantenendo un moderato o basso livello di proteine, è di solito sufficiente per consentire di effettuare il passaggio alla chetosi nutrizionale (lo stato metabolico associato ad un aumento della produzione di chetoni da parte del fegato, cioè, la condizione biologica per poter bruciare i grassi).

 

 

Questa è solo una generalizzazione, visto che ogni persona risponde agli alimenti in modo diverso. Alcune persone possono entrare in piena chetosi mangiando dai 70 agli 80 grammi di carboidrati semplici. Altri, soprattutto coloro che sono resistenti all'insulina o che soffrono di diabete di tipo 2, devono assumerne meno di 30/40 grammi al giorno.

 

Per trovare la quantità personale di carboidrati è importante determinare non solo il livello di glucosio nel sangue ma anche dei chetoni, analisi che può essere effettuata attraverso l'urina, il respiro o il sangue. 

Una misura oggettiva che indica se o non si è veramente in chetosi, in alternativa alla conta dei grammi di carboidrati consumati. La chetosi nutrizionale è definita come la quantità di chetoni presenti nel sangue che può variare da 0,5 a 3,0 millimoli per litro (mmol/l).

 

Detto questo, tracciando i nutrienti si può migliorare radicalmente la capacità di comprendere la quantità e il tipo di alimenti che possono aiutare a raggiungere e a mantenere i propri obiettivi di dieta chetogenica e, nello stesso tempo, aiutare a valutare il valore nutritivo delle scelte alimentari.

 

Evitare il latte e considerare l'assunzione di olio MCT

Oltre agli zuccheri aggiunti e ai cereali, è meglio evitare temporaneamente anche il consumo di latte in quanto può risultare difficile rimanere in chetosi bevendone apprezzabili quantità.

 

Il lattosio è un carboidrato e può far facilmente superare la dose giornaliera consentita bevendo un solo bicchiere di latte. La caseina, la proteina principale del latte, può anche innescare o contribuire all'infiammazione.

 

Quando si mantengono i carboidrati netti bassi, il corpo passa ad utilizzare i grassi come combustibile e il fegato comincia a convertire una parte dei grassi in corpi chetonici. Questa è la produzione endogena, che viene sintetizzata dalle riserve di grasso del proprio corpo o dai grassi provenienti dagli alimenti.

 

Si può aumentare il livello dei chetoni assumendoli sotto forma di supplemento, ma questi tipi di chetoni esogeni (realizzati in un laboratorio, non nel proprio corpo) sembra non siano utilizzabili se non si è già in "regime di bassi carboidrati". Gli oli alimentari come i trigliceridi a catena media (MCT) come l'olio di cocco possono anche essere utilizzati per aumentare leggermente i livelli dei chetoni.

 

La dieta chetogenica è stata a lungo utilizzata per ridurre le crisi epilettiche

Le recensioni dell'Authority Nutrition elencano 15 condizioni di salute che hanno dimostrato di rispondere favorevolmente ad una dieta chetogenica (3) ed è probabilmente un elenco riduttivo.

 

Una delle condizioni per le quali la dieta chetogenica ha le più lunghe e meglio documentate esperienze è l'epilessia.

 

Questo tipo di dieta è stata usata in modo efficace per il trattamento delle crisi epilettiche resistenti ai farmaci a partire dagli anni 1920. (4) Gli studi hanno confermato che è utile per i bambini e per gli adulti.

 

Può sembrare sensato implementare la dieta chetogenica come terapia di prima linea, ma nella medicina convenzionale, non viene in genere considerata o raccomandata a meno che il paziente non risponda ai farmaci prescritti.

 

Anche in quest'ultimo caso la conversazione dovrebbe essere avviata da parte del paziente o del genitore del bambino con crisi epilettiche.

 

Come notato in questo articolo: (5) "La ricerca mostra che le convulsioni di solito migliorano in circa il 50 per cento dei pazienti affetti da epilessia che seguono la dieta chetogenica classica. Questa è anche conosciuta come la dieta chetogenica 4 : 1 perché fornisce quattro volte la quantità di grassi nei confronti delle proteine e dei carboidrati combinati.

 

La dieta Atkins modificata (MAD) che si basa su un considerevolmente meno restrittivo rapporto di 1 : 1 di grassi verso proteine e carboidrati, ha dimostrato di essere comunque efficace per il controllo delle crisi epilettiche nella maggior parte degli adulti e nei bambini di di due anni di età. "

 

La chetosi nutrizionale migliora la salute del cervello

Il cervello funziona meglio in generale, quando brucia i grassi, piuttosto che il glucosio. I grassi hanno dimostrato di essere sia neuroterapeutici che neuroprotettivi. Dato che sono in grado di attraversare la barriera emato-encefalica, i chetoni, essendo grassi solubili in acqua, possono attraversarla e nutrire il cervello. Inoltre i sembrano avere la capacità di abbassare i marcatori di infiammazione sistemica (6) e altri. Molte volte, una migliore cognizione e acutezza mentale sono tra le prime cose che si notano quando si entra in chetosi nutrizionale.

 

I chetoni sono la fonte preferita di energia per il cervello in generale, ma soprattutto nelle persone colpite da diabete, Alzheimer, Parkinson e forse anche dalla SLA, perché in queste malattie certi neuroni diventano resistenti all'insulina o perdono la capacità di utilizzare in modo efficiente il glucosio, il che fa deperire i neuroni. Quando i chetoni sono presenti, i neuroni hanno una migliore possibilità di sopravvivere e di prosperare.

 

In uno studio, i malati di Parkinson che hanno seguito una dieta chetogenica 4 : 1 hanno riportato, in media, un miglioramento del 43 per cento dei loro sintomi dopo un mese. (6) Per l'Alzheimer, l'integrazione con olio MCT sembra essere particolarmente vantaggioso. (7) ,(8 )

 

Gli studi sostengono anche l'uso della chetosi nutrizionale nei casi di autismo come osservato in primo piano nell'articolo, "L'autismo condivide alcune caratteristiche con l'epilessia e molte persone affette da autismo sono soggette a crisi epilettiche legate alla sovreccitazione delle cellule del cervello." Le ricerche mostrano che la chetosi nutrizionale aiuta ad attenuare questa attività eccessiva; in uno studio pilota, (9) la maggior parte dei bambini autistici ha mostrato un miglioramento dopo aver seguito una dieta chetogenica ciclica per sei mesi.

 

A differenza del glucosio, i chetoni nel sangue non inducono un aumento di insulina. Essi inoltre non hanno bisogno di insulina per attraversare le membrane cellulari, comprese le membrane neuronali. Penetrano per semplice diffusione in modo da raggiungere anche le cellule che sono diventate resistenti all'insulina. Questa è probabilmente una delle ragioni per cui la chetosi nutrizionale funziona così bene per una varietà di problemi e malattie neurologiche.

 

Essa mostra di essere promettente per:

  • l'emicrania: a seguito di una dieta chetogenica per quattro settimane ha dimostrato la capacità di ridurre la frequenza dell'emicrania e di diminuire l'uso di farmaci antidolorifici. (10), (11)

  • le lesioni cerebrali traumatiche: studi sugli animali indicano che la dieta chetogenica può aiutare a ridurre l'infiammazione nel cervello, migliorare la funzione motoria e accelerare la remissione. Sembra essere più efficace nei soggetti giovani. Negli studi sull'uomo questi risultati devono ancora essere validati scientificamente. (12)

     

Le condizioni metaboliche migliorano con la dieta chetogenica

La chetosi nutrizionale è indicata anche per l'obesità, per la sindrome metabolica (prediabete) e per il diabete. Ciò non è sorprendente considerando il fatto che uno degli effetti benefici è quello di ridurre la resistenza all'insulina. Quando si verificano almeno tre dei seguenti criteri, può essere diagnosticata la sindrome metabolica:

  • obesità addominale,

  • trigliceridi elevati,

  • basso colesterolo HDL,

  • ipertensione arteriosa e/o elevata glicemia a digiuno. 

La chetosi nutrizionale ha dimostrato di migliorare la maggior parte di questi problemi di salute.

 

La steatosi epatica (NAFLD), fortemente associata con l'obesità, con il diabete di tipo 2 e con la sindrome metabolica, può migliorare con una dieta a basso contenuto in carboidrati e ad alto contenuto in grassi salutari. Uno studio, (13) che ha esaminato uomini obesi con diagnosi di sindrome metabolica e NAFLD  dopo quattro mesi di dieta chetogenica, ha riscontrato un significativo miglioramento nel peso corporeo, nella pressione sanguigna, negli enzimi epatici e nel grasso del fegato. Il 21 per cento ha completamente risolto la steatosi epatica.

 

Il problema di accumulo di glicogeno (GSD) e la sindrome di deficienza del trasportatore 1 (GLUT 1) da deficit di glucosio sono altre due condizioni per le quali una dieta chetogenica può letteralmente salvare la vita ai pazienti. La GSD è caratterizzata dalla mancanza di un enzima che aiuta a immagazzinare il glucosio sotto forma di glicogeno o a scomporre il glicogeno in glucosio.

 

Il tipo esatto di malattia dipende da quale enzima manca. Come notato da Authority Nutrition: "I pazienti GSD vengono spesso consigliati di consumare cibi ad alto contenuto in carboidrati ad intervalli frequenti in modo che il glucosio sia sempre a disposizione per il corpo. Tuttavia, le ricerche recenti indicano che una dieta chetogenica può costituire un beneficio per coloro che soffrono di alcune forme di GSD, ad esempio la GSD III, anche nota come malattia di Forbes-Cori ... e GSD V, nota anche come malattia di McArdle ... "

 

Nella sindrome di GLUT 1 (una rara malattia genetica), manca una proteina che aiuta a trasportare gli zuccheri del sangue al cervello. Attacchi epilettici e inabilità motoria sono due dei sintomi più comuni che in genere si manifestano subito dopo la nascita. Il vantaggio di una dieta chetogenica è abbastanza evidente nel caso sopra acennato, visto che i chetoni non necessitano di questo tipo di proteina per accedere al cervello. Sono un combustibile ideale per le persone carenti di GLUT 1, consentono al cervello di funzionare normalmente.

Le patologie ormonali e del sistema nervoso possono migliorare con la dieta chetogenica

La regolazione ormonale e il sistema nervoso possono anche beneficiare della efficiente capacità di bruciare i grassi. La sindrome dell'ovaio policistico (PCOS) e la sclerosi multipla (SM) sono due condizioni che sembrano rispondere bene a questo cambiamento di combustibile primario. La PCOS, che fa aumentare nelle donne il rischio di sviluppare l'insulino-resistenza, il diabete, l'infertilità, la sindrome coronarica, le dislipidemie (come il colesterolo elevato e alta pressione sanguigna) ed, eventualmente, il cancro al seno, è caratterizzata da:

  • Iperinsulinemia (insulino-resistenza con elevati livelli di insulina sierica)

  • Aumento degli androgeni (ormoni maschili), causando peli sul viso e / o acne

  • Mancanza completa o quasi completa dell'ovulazione

  • Obesità

In uno studio (14) su donne con diagnosi di PCOS che hanno seguito una dieta chetogenica per sei mesi, le pazienti hanno perso in media il 12 per cento del loro peso corporeo e ridotto il livello di insulina a digiuno in media del 54 per cento. I livelli di ormoni sessuali hanno anche mostrato un miglioramento, e 2 delle 11 donne sono state in grado di rimanere gravide nonostante la loro storia di infertilità.

 

La sclerosi multipla è una malattia autoimmune che provoca danni alla guaina mielinica (il rivestimento protettivo dei nervi) causando sintomi come intorpidimento, la perdita dell'equilibrio e il declino della funzione motoria, nonché problemi di visione e di memoria. Come riportato nell'articolo: "Uno studio (15) sulla SM in un modello murino ha trovato che la dieta chetogenica ha eliminato i marcatori di infiammazione. La riduzione dell'infiammazione ha portato a miglioramenti nella memoria, nell'apprendimento e nella funzione fisica".

  

La chetosi nutrizionale può essere la chiave per la prevenzione del cancro

Il cancro è una malattia devastante ed oggi è difficile trovare qualcuno la cui vita non sia stata influenzata in qualche modo da questa malattia. In realtà il cancro è diventato una delle principali cause di morte in tutto il mondo. Quel che è peggio, la professione medica è in gran parte ignara del fatto che il maggiore numero dei tumori è radicato nella disfunzione metabolica e mitocondriale, per cui le tradizionali raccomandazioni di prevenzione fanno poco o nulla per ridurre l'ondata di cancro che viene diagnosticata.

 

E' convinzione di molti esperti che oltre il 90 per cento dei casi di cancro sono o prevenibili o curabili. La chiave è quella riconoscere che il cancro è in realtà una malattia metabolica mitocondriale radicata nelle cattive scelte di dieta in combinazione con uno stile di vita insano.

 

Considerando il cancro come una malattia metabolica, invece di una malattia dovuta al DNA danneggiato, ovvero un effetto a valle della disfunzione mitocondriale, rende possibile il controllo di questa disfunzione con l'accurata scelta degli alimenti e dei nutrienti con l'impiego di strategie che consentono di ottimizzare i percorsi biochimici che sopprimono la crescita del cancro favorendo, simultaneamente, dei meccanismi per la remissione.

 

La chetosi nutrizionale ha ricevuto molta attenzione da parte dei ricercatori sul cancro negli ultimi anni e molti studi dimostrano che ha un grande potenziale, non solo come forma di prevenzione, ma anche per la cura in combinazione con altri tipi di trattamenti come la chemioterapia e la radioterapia. (16) La ricerca sta verificando se le terapie metaboliche non tossiche possono essere altrettanto efficaci dei cocktail di farmaci.

 

Secondo il dottor Thomas Seyfried, che è uno dei principali ricercatori accademici sugli interventi nutrizionali contro il cancro, il meccanismo con cui la dieta chetogenica agisce sulla malattia è molto più chiaro e facilmente comprensibile del modo in cui la dieta chetogenica agisce nelle crisi epilettiche. Questo è ironico se si considera che viene a malapena riconosciuta, per non dire applicata nei circuiti di oncologia, mentre il trattamento per l'epilessia è accettata sin dal 1920.

 

La premessa centrale è che le cellule tumorali hanno bisogno di glucosio e di insulina per prosperare e, abbassando il livello di glucosio nel sangue, anche attraverso la restrizione nell'assunzione di carboidrati e delle proteine, si affamano letteralmente le cellule tumorali. Inoltre, la riduzione nell'assunzione di proteine tende a smorzare il percorso mTOR che è spesso responsabile della proliferazione delle cellule tumorali.

 

Correggendo la disfunzione mitocondriale e ottimizzando la salute metabolica si apre la strada per una vita lunga e sana

E' sempre più riconosciuto che la disfunzione mitocondriale è al centro di ciò che manda il nostro sistema in tilt. Abbiamo migliaia di mitocondri in quasi tutte le cellule che generano circa il 90 per cento dell'energia necessaria per la salute e per la sopravvivenza.

 

Quando un gran numero di queste cellule cessa di funzionare correttamente, il corpo non può più proseguire come previsto ed è una situazione adatta per lo sviluppo di un numero elevato di malattie. In alcuni casi, può manifestarsi il diabete o le malattie cardiache; in altri, si può manifestare ilcancro o le malattie neuro-degenerative.

 

Il rimedio consiste nell'ottimizzare la funzione mitocondriale e correggere le disfunzioni metaboliche di resistenza all'insulina e alla leptina. Vale a dire considerare i benefici di una dieta chetogenica, basata sul mangiare cibi ad alto contenuto in grassi salutari, assieme a moderate quantità di proteine e a un basso contenuto di carboidrati netti (carboidrati meno le fibre).

 

Le scelte che si fanno sui grassi alimentari sono davvero fondamentali, dato che gli acidi grassi contribuiscono alla formazione delle membrane cellulari ed è praticamente impossibile avere una funzione biologica ottimale con le membrane delle cellule deteriorate. Così i grassi alimentari servono a due scopi, in primo luogo come combustibile, ma anche come i mattoni per le componenti strutturali del corpo.

 

Nella maggior parte dei paesi industrializzati, inconsapevolmente, si consumano grandi quantità di grassi nocivi come gli oli vegetali trasformati che contribuiscono al deterioramento nel tempo del fisico. Così, quando si parla di grassi alimentari, ci si riferisce a quelli naturali, non trasformati, che si trovano negli alimenti integrali come nei semi tipo noci, nel  burro, nelle olive, nell'avocado, nell'olio di cocco, nel cacao grezzo e nel burro di cacao. Ma va anche ricordato l'olio MCT che può apportare notevoli benefici per la salute.

I diversi tipi di diete chetogeniche

Esistono diverse varianti della dieta chetogenica in base a esigenze specifiche:

  • Dieta chetogenica standard (SKD): SKD è il tipo che in genere si raccomanda per la maggior parte delle persone perché è molto efficace. Si basa su un consumo elevato di grassi salutari (70% della dieta), moderate proteine (25%) e pochissimi carboidrati  (5%).(17)

    Da tenere presente che non esiste un limite fisso per il grasso, poiché i requisiti energetici variano da persona a persona a seconda delle attività fisiche quotidiane. Tuttavia, la maggior parte delle calorie debbono provenire dai grassi e, contemporaneamente, si deve comunque limitare il consumo di carboidrati e di proteine affinché si possa considerare una dieta chetogenica standard.(18)

  • Dieta chetogenica mirata (TKD): il TKD è generalmente orientato verso gli appassionati di fitness. Con questo approccio, la totalità dei carboidrati assegnati si assumono il giorno prima e quello dopo l'allenamento. L'obiettivo è di utilizzare l'energia fornita dai carboidrati in modo efficace prima di mettere a soqquadro la chetosi. (19)

    Per chi segue questo approccio, il consiglio è di assumere carboidrati facilmente digeribili con un alto indice glicemico. Poi, finiti gli allenamenti, si aumenta l'assunzione di proteine per il recupero muscolare. In seguito si continua a consumare i grassi. (20)

  • Dieta chetogenica ciclica (CKD): considerando che il TKD è focalizzato sugli appassionati di fitness, il CKD si concentra maggiormente sugli atleti e sui bodybuilder. Nella CKD, si fa un ciclo costituito da una normale dieta chetogenica, seguita da un breve periodo con alto consumo di carboidrati o "ri-feed". (21) L'idea è di sfruttare i carboidrati per reintegrare il glicogeno perso dai muscoli durante l'attività atletica.(22)

    Di solito consiste in cinque giorni di SKD, seguiti da due giorni di assunzione di carboidrati. Questo metodo non è raccomandato per la maggior parte delle persone che non hanno un alto tasso di attività fisica.(23)

  • Dieta chetogenica ad alto contenuto proteico: questo metodo è una variante della SKD. In una dieta ricca di proteine, si aumenta il rapporto del consumo di proteine del 10% e si riduce il consumo di grassi salutari del 10%. In uno studio che coinvolge uomini obesi che hanno praticato questo metodo, i ricercatori hanno notato che ha contribuito a ridurre la loro sensazione di fame e abbassato il consumo di cibo in modo significativo con la conseguente perdita di peso. (24) Per chi è in sovrappeso o è obeso, questo metodo può aiutare in un primo momento, quindi si può passare al SKD dopo aver normalizzato il peso.

  • Dieta ketogenica stretta: come accennato in precedenza, una dieta chetogenica può essere un'arma efficace contro il cancro. Per questo, è necessario scegliere una dieta chetogenica limitata. Riducendo il consumo di carboidrati e calorie, il corpo perde il glicogeno e inizia a produrre chetoni che le cellule sane possono utilizzare come energia. Le cellule tumorali non possono usare i chetoni e deperiscono. (25)

    Al momento, non esiste uno standard di settore su quante calorie dovrebbero essere consumate in una dieta chetogenica stretta, ma ci sono studi pubblicati che forniscono stime. Ad esempio, una donna di 65 anni che soffriva di glioblastoma multiforme (GBM), un tipo aggressivo di cancro al cervello, è stata messa in dieta chetogenica stretta iniziando con il digiuno liquido, poi ha proseguito con 600 calorie al giorno.

    Dopo due mesi, il suo peso era diminuito e i chetoni nel suo corpo aumentati. Inoltre, non sono stati riscontrati tessuti tumorali cerebrali rilevabili utilizzando la risonanza magnetica (MRI) o la tomografia ad emissione di positroni di fluorodesossiglucosio (FDG-PET). (26)

    In un altro studio che ha coinvolto topi con tumori cerebrali, la somministrazione di 65-75% delle calorie giornaliere di grassi ha contribuito a ridurre la crescita del tumore del 35 e del 65% nei due diversi gruppi presi in esame. Il consumo totale di carboidrati è stato limitato a soli 30 grammi. (27) Uno studio su topi ha limitato il consumo di carboidrati solo allo 0,2 percento, il che ha contribuito a ridurre la crescita dei tumori che utilizzano il glucosio. (28)

    In uno studio pilota pubblicato su Nutrition & Metabolism, una limitazione di carboidrati di 70 grammi combinata con una dieta chetogenica può aiutare a migliorare la qualità della vita tra i pazienti affetti da cancro in stadio avanzato. Tuttavia, secondo i ricercatori, si dovranno condurre più sperimentazioni sulla reale efficacia contro la progressione del cancro. (29)

    In ogni caso, chi si sottopone ad una dieta chetogenica stretta per motivi di salute specifici, dovrebbe consultare prima il medico. Può aiutare a definire il numero ottimale di calorie da consumare e per stabilire la corretta quantità di carboidrati perraggiungere la massima efficacia.

Altre strategie che favoriscono una salutare modalità “brucia grassi”

Altre due strategie che aiutano il passaggio dalla combustione degli zuccheri alla combustione dei grassi sono:

  • Il digiuno intermittente, un'alternativa ai digiuni prolungati. Mentre la maggior parte delle persone tende a saltare la prima colazione rendendo il pranzo il primo pasto, saltare la cena è una strategia molto più efficace. Infatti si è metabolicamente meno attivi di notte quando si dorme per cui non sarebbe corretto aggiungere carburante non necessario nelle ore serali. Si genererebbe semplicemente un eccesso di pericolosi radicali liberi. Tuttavia, questa abitudine può essere estremamente difficile da mantenere per la maggior parte delle persone. Per coloro che sono in chetosi nutrizionale, saltare la prima colazione è agevole perché non sono affamati ma, saltare la cena può creare un disagio. Molte persone vedono la prima colazione come un obbligo e la cena per lo più come evento sociale. Se non è possibile saltare la cena, attendere almeno da tre a sei ore dopo questo ultimo pasto prima di coricarsi. È bene misurare la glicemia a intervalli regolari al mattino. Quando il livello di glucosio tende ad aumentare anche senza aver mangiato, significa che è in atto la gluconeogenesi. In sostanza, il corpo comincia a scomporre le proteine, trasformandole in glucosio. Questo non è un processo salutare per cui quando ciò accade è consigliabile mangiare qualcosa per evitare la degenerazione muscolare. Vedi anche:  https://www.nutrizionenaturale.org/alimentazione/digiuno-intermittente/

  • L'esercizio fisico è un ottimo modo per aumentare la riparazione e la rigenerazione dei mitocondri in quanto è un potente stimolo al PGC1 alfa, che probabilmente è il mezzo più potente del corpo per attivare la biogenesi mitocondriale. Vedi anche: https://www.nutrizionenaturale.org/stili-di-vita/esercizio-fisico/

 

 

 

 

 Fonti e riferimenti: