IL PISTACCHIO


Molti di noi amano il gelato al pistacchio, altri consumano i semi di pistacchio tostati con l'aperitivo oppure sbriciolati sui dolci, nello yogourt, nella mortadella o nei gustosi piatti della cucina tradizionale e moderna ma, spesso, ci chiediamo se facciano bene alla salute. A a volte dopo averli consumati tende ad affiorare un senso di colpa come avviene per i dolci.

Cerchiamo di approfondire l'argomento!

La pianta del pistacchio appartiene alla famiglia delle Anacardiaceae Il frutto del pistacchio è un frutto secco dal caratteristico colore verde ed è racchiuso in un guscio rigido dall'aspetto legnoso; in commercio si possono trovare freschi oppure tostati.

 

I principali paesi produttori di pistacchi sono l'Iran, la California e la Turchia; in Italia viene coltivato con successo in Sicilia dove troviamo i rinomati pistacchi di Bronte, cittadina in provincia di Catania, dove hanno acquisito il marchio D.O.P.

 

In termini di dieta e fitness, i pistacchi hanno il contenuto in calorie più basso di tutti gli altri semi. In media, un grammo di pistacchi (circa 28 semi) contiene circa 160 calorie e 13 grammi di grassi.

 

Studi recenti hanno evidenziato come il consumo di frutta secca, pistacchi compresi, favorisca la prevenzione dell'obesità e non comporti un aumento di peso in una dieta bilanciata.

 

I Pistacchi hanno un alto contenuto di antiossidanti, sono ricchi di beta-carotene, di acido oleanolico, di potenti antinfiammatori, di fitosteroli e di un tipo di ormone associato al miglioramento della funzione immunitaria.

 

Abbassano i livelli  del colesterolo LDL (cattivo), e riducono il rischio di cancro e di malattie cardiovascolari. Contengono preziosi minerali, come potassio, calcio, zinco, ferro e magnesio.

La conferma giunge dal nutrizionista Giorgio Donegani, presidente della Fondazione italiana per l’educazione alimentare: “In effetti, la ricchezza di fibre unita alla particolare composizione dei grassi contenuti nel pistacchio, può da un lato aiutare la modulazione della glicemia postprandiale e dall’altro contribuire efficacemente a un miglior profilo dei lipidi ematici, funzionale alla protezione cardiovascolare”.

 

I Pistacchi sono inoltre ricchi di fosforo, un minerale che contribuisce a migliorare la tolleranza al glucosio. Per questo motivo la loro assunzione è stata considerata una possibile alleata nella prevenzione del diabete di tipo 2.

 

La presenza di due carotenoidi rari nella frutta secca rende i pistacchi un alimento utile per la protezione della vista e degli occhi dall'azione dei radicali liberi. In proposito il riferimento è al loro contenuto in luteina e zeaxantina, due aminoacidi di grande valore che si trovano nei pistacchi. Questi nutrienti in tracce sono fondamentali per una buona vista. L'apporto sufficiente di questi amminoacidi essenziali può contribuire a ridurre i rischi di sviluppo della cataratta e proteggere da degenerazione maculare legata all'età

 

Utilizzi in cucina

 

Per mantenere integre le proprietà nutrienti di questi semi, quanto possibile scegliere pistacchi tostati senza sale. Possiamo consumare una manciata di pistacchi per uno spuntino, o cospargerli in una ciotola di farina d'avena per la colazione. Vanno bene con con lo yogurt, aggiunti ai muffin o al pane, tritati con le noci e dispersi su una bistecca o sul pesce alla griglia, nel gelato o aggiunti ad una insalata verde.

 

Problemi gastrointestinali e controindicazioni

 

I Pistacchi possono avere effetti collaterali gastrointestinali in alcune persone che sono sensibili ai fruttani. I fruttani non sono pericolosi, ma possono disturbare il sistema digestivo con conseguente gonfiore addominale, diarrea, costipazione, flatulenza e dolore addominale. L'intensità dei sintomi gastrointestinali, per chi è intollerante ai fruttani, dipenderà dalla quantità di pistacchi che consuma.

 

Da più parti si raccomanda di scegliere solo pistacchi di qualità per evitare il rischio che contengano aflatossina. L'aflatossina è una micotossina prodotta da muffe che si possono sviluppare sopratutto durante lo stazionamento in locali caldi e umidi. Può essere presente nei semi e nella frutta secca a guscio ed è considerata allergenica e cancerogena.